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"Quest'opera sulla madre e sulla patria, ché così suona il titolo originale, è innanzitutto un'opera sulla libertà, anche la libertà di soffrire e di compatire (...). Madre, patria parla di ogni madre, di ogni patria, e di ogni figlia e figlio. E anche i padri, che sembrano quasi restarne fuori, in realtà ci sono, eccome!... Parla insomma di chiunque, 'quale ne sia la nazione, sesso, orientamento, colore', sia e si senta vittima di violenza e oppressione, perfino, e tanto più, da parte dei propri 'cari'." (dalla Nota introduttiva di Luigi Marinelli)